Ordine del Mirto

Araldica:  Di bianco nell’alba dorata, il contorno di un Albero dalla folta chioma e le radici forti.
Motto:  Nella Luce, il Nostro Trionfo
Valori Primordiali:  Armonia, Compassione, Conoscenza, Giustizia, Onestà, Rettitudine, Protezione, Saggezza, Unità, Verità.
Chi ode la Convocazione del Mirto:  chi risponde alla Convocazione del Mirto è generalmente un animo mite, un difensore dei deboli, un cercatore della verità, che mantiene la parola data. Segue il vessillo e il proprio Superno non ciecamente, ma con intelligenza e comprensione. Il convocato del Mirto è un Eroe che agisce per il “Bene Incondizionato”, cercando il corretto equilibrio tra il giusto e la legge a cui obbedisce. I Valori dell’Ordine sono la sua unica legge, i compagni di viaggio la famiglia da difendere e in cui si sente accolto, ascoltato e compreso.
Seppur la maggior parte dei membri del Mirto possa infondere fiducia e sicurezza, tra loro esiste chi si lascia infiammare dal fuoco interno che li anima: irascibili e impetuosi, i convocati del Mirto possono essere ribelli che seguono sì la propria coscienza benevola, restando fedeli alla loro natura gentile, ma guai a chi provoca la loro rabbia. Fuggano coloro che hanno calpestato i loro ideali, danneggiato chi amano, osato intimorirli imponendo le proprie tiranniche regole. Sanno essere implacabili e spietati con i tiranni, gli aguzzini, i senza onore. Rifuggono il sotterfugio a tal punto da trasformarsi in giustizieri determinati e agguerriti, tuttavia il loro cuore e il loro animo sono sempre volti alla Luce dell’Alba del Mirto. Nessuna notte sarà troppo oscura, poiché in ciascuno v’è la fiamma che li guida verso un unico obiettivo: contrapporsi al Caos e far echeggiare i propri Valori nel Multiverso.
Ciò che accomuna tutti i convocati del Mirto, è il rispetto e la fiducia che ripongono in chi si dimostra saggio e illuminato, morigerato e riflessivo. La saggezza è una dote apprezzata, la perspicacia una virtù gradita, la loquacità un talento ammirato. Semplicità e purezza sono virtù grandemente amate nei membri del Mirto, che spesso trovano nei loro Superni l’incarnazione dell’unica Guida che potrebbero mai seguire. Il disegno degli Antichi è tuttavia per loro sconosciuto, segreta la loro trama.
Chiunque si riconosca anche in uno solo dei Valori dell’Ordine del Mirto, è più che benvenuto.

Cerimonie:

Durante le Convocazioni, i membri del Mirto sono soliti officiare alcune cerimonie in onore del luogo che li ospita, rendendo grazie dell’opportunità che gli Antichi hanno concesso loro.

Cerimonia del primo sole – Si officia al mattino. Ogni membro del Mirto rende grazie al nuovo giorno con una preghiera o un canto. Infine il Superno recita una Benedizione, preparata la notte precedente dai Saggi dell’Ordine. L’accuratezza dei dettagli della cerimonia potrebbe attirare l’attenzione degli Antichi, dando alla Benedizione del Superno una valenza che si tramuta in un qualche vantaggio per la giornata in corso.

Sfida del Valore – Si officia a fine giornata e una sola volta a Convocazione. Il Comandante Militare insieme ai membri della Reggenza (ovvero le cariche assegnate), invitano un altro Ordine chiamandolo a gran voce a presenziare e a schierarsi dinanzi all’Obelisco, e a scontrarsi in campo aperto secondo regole prestabilite e concordate con i prescelti. In caso di vittoria campale del Mirto, si genererà un Archeios valido per la disfida; in caso di sconfitta, il Mirto dovrà cedere ai vincitori un proprio Archeios.
Per l’Ordine del Mirto adempiere alla Sfida del Valore è un obbligo, per gli altri Ordini, accettarla è un dovere in osservanza alle leggi che regolano Eilean. Ma v’è sempre una scelta che tuttavia ha un costo: chi non si presta a tale cerimonia perderà un Archeios.

Rito della Condivisione – È una vera e propria tradizione dell’Ordine del Mirto. Nessuno deve restare indietro, nessuno deve restare nell’ignoranza. La Luce è anche conoscenza. La Condivisione si celebra insieme a tutti i membri dell’Ordine, e viene convocata una volta al giorno dal Sommo Saggio del Mirto. Questi trascriverà sul tomo dell’Ordine un sunto di tutte le conoscenze acquisite durante la giornata, aiutato da quanti vorranno collaborare. Tali conoscenze saranno a disposizione di chiunque voglia averne discernimento.

L’ultimo Superno prima della chiusura del Ponte tra i Mondi:

Alisea Biancalancia, proveniente da Solamnia, Krynn. Umana Sacerdotessa di Mishakal.

Donna giunta da un mondo teatro di guerre efferate e agghiaccianti periodi di terrore, fu esempio di grande giustezza e compassione. Come ogni Superno, ella fu convocata dagli Eroi provenienti dai mondi sfiorati dai Rami di Yggdrasil che unirono gli Elementi Primordiali di Conoscenza, Protezione, Saggezza e Unità. Si dice che il rituale di Convocazione Maggiore fu uno dei più sentiti e pregni di Luce mai visti su Eilean, e che la sua apparizione fu come quella di una stella dorata nel fitto buio di un cielo senza luna. Alisea Biancalancia sapeva bene cosa significava proteggere il prossimo per non soccombere al nemico. Per lei, l’unità del gruppo o dei gruppi, era sempre stata la vera forza sulla quale basare ogni scelta. Considerava condivisione e conoscenza vere fonti di potere, poiché grazie ad esse riusciva a essere lungimirante e a vedere oltre le apparenze.
Seppur giovane, Alisea era molto saggia e, più che dispensare consigli, era solita raccontare sue personali esperienze adeguate alla particolare esigenza di chi cercava in lei consiglio. I suoi aneddoti, nati dalle esperienze vissute e acquisite con la tenacia scaturita dalla sua rettitudine, erano un faro nello sconforto di chi giungeva a lei anelando alla speranza e alla salvezza. Ella era lieto auspicio, fiducia, accoglienza, ed era così benevolmente ascoltata e seguita che, sotto la sua guida, i convocati del Mirto riuscirono più volte a respingere le forze oscure del Caos Primordiale, mantenendo saldi i propri principi e la propria morale, facendo conseguire all’Ordine diverse vittorie e regalandogli soddisfazioni sempre opportunamente festeggiate.
Alisea Biancalancia fu più volte Varelsen, ovvero Principessa di Eilean, e mai la sua Reggenza portò squilibrio nel Multiverso. Il rispetto per i Valori degli altri Ordini, pur non riconoscendoli come propri, era per lei fondamentale. Alisea guidò con decisione e fermezza guerrieri e mistici provenienti da ogni dove, affidandosi a coloro che nell’Ordine del Mirto possedevano le cariche più alte. La sua Reggenza finì in occasione dell’Ultimo Tramonto, ovvero durante l’Ultima Convocazione prima della chiusura del Ponte tra i Mondi.

 

Cariche interne:

L’elezione delle cariche interne viene affidata ai membri stessi dell’Ordine il primo giorno di Convocazione. È un momento di democrazia al quale tutti sono invitati a partecipare, e nel quale tutti possono proporsi, spiegando le motivazioni della propria candidatura.

Comandante militare :  colui che decide le strategie e le tattiche militari e che conduce i campioni del Mirto in battaglia.
Primo Guaritore :  medico dell’Ordine, coordina le forze di guarigione e le risorse mediche possedute.
Ambasciatore : diplomatico dell’Ordine, deve gestire i rapporti con gli altri Ordini. La sua voce è la voce dell’intero Ordine del Mirto.
Sommo Saggio : detiene lo scibile dell’Ordine, raccoglie le informazioni costruendo una rete di informatori e porta avanti la sapienza del Mirto.
Magister :è la carica scelta tra i Mistici e gli Arcanisti, colui che in battaglia si coordina col Comandante Militare, che si occupa dei rituali e di tutto ciò che di mistico accade su Eilean.
Il Magister sceglie, tra gli appartenenti all’Ordine, un L’Apotecario ovvero un responsabile che si occupi di tutti i componenti, le materie Primordiali, gli Stygma e gli Archeios posseduti. L’Apotecario dovrà catalogare e conservare queste risorse, tenendo sempre informato e aggiornato il Magister.

Dogma dell’Ordine:

La Conservazione. Per il Mirto, il disegno degli Antichi è sacro. Nessun appartenente ai mondi toccati dai Rami di Yggdrasil può osare scoprirli, o anche solo osare pensare di poterlo fare. Ostacolarli, o interferire in qualsiasi modo, è azione vietata e profana.

Yggdrasil è un luogo di amore dove deve vigere il rispetto per il sacro, poiché, sebbene l’essenza di questo luogo sia sostanzialmente benevola, la violazione delle leggi di Yggdrasil e l’indifferenza verso le tradizioni e le celebrazioni di ciò che è degno di venerazione e dona la vita, farebbero rivelare un altro lato della natura di Yggdrasil, il lato crudele.
Gli Antichi hanno in serbo un destino per tutti, e il solo fatto di essere scelti dall’Obelisco e da Eilean, deve essere sufficiente a far comprendere come, nella loro mente Divina, il nome del Convocato sia già destinato a grandi cose.

Edit by: Chiara Todaro