Araldica : Di Verde due Alberi uguali che si specchiano
Motto : Dispiega le Ali, spicca il Volo.
Valori Primordiali : Desiderio, Equilibrio, Equità, Forza, Individualità, Istinto, Intuito, Conservazione, Rinnovamento, Vita.
Chi ode la Convocazione della Ninfea : generalmente, l’Eroe convocato dalla Ninfea agisce restando in eterno equilibrio tra istinto e conoscenze acquisite, incurante di costrizioni o pregiudizi. I convocati della Ninfea mal sopportano gli estremismi e cercano di preservare quello che percepiscono come un sano equilibrio. Il loro comportamento è solitamente scevro da condizionamenti morali ed etici di sorta, e sono quindi puramente istintivi, spontanei, per non dire “ferali”. Non per gioco il leone uccide la gazzella, ma per nutrirsi. Per tale motivo, non è raro trovare nelle fila dei convocati di quest’Ordine, chi segue solo se stesso: l’individualista definitivo, colui che si scaglia contro le tradizioni e le leggi in quanto limitano la sua libertà personale. Non si può dire cosa farà, né quali danni causerà, poiché le sue azioni sono regolate solo dall’umore del momento. Spesso da un suo piccolo gesto possono generarsi numerose sofferenze o inaspettati aiuti.
Chi risponde alla Convocazione della Ninfea rifiuta o semplicemente non comprende nemmeno i concetti assoluti di Bene e Male. Agli occhi dei convocati degli altri Ordini, infatti, un convocato della Ninfea potrebbe risultare irrazionale. L’istinto di conservazione lo spinge a seguire il più forte del branco, il quale viene sentito come la famiglia dove ritornare, sostare e ristorarsi dopo le fatiche del giorno, in cui le diversità di ciascuno arricchiscono e migliorano sia l’individuo che la collettività.
Il convocato della Ninfea cercherà di ricavare il massimo durante la Convocazione, con lo scopo di ampliare le proprie esperienze e portarle, terminato il viaggio, nel proprio mondo: ma non v’è apprendimento senza scoperta e, spesso, la scoperta può essere pericolosa soddisfazione di una intemperante curiosità. Ogni novità è vista come opportunità che può condurre a una evoluzione. Un Eroe della Ninfea sa che la chiave del suo destino risiede solo in se stesso, e che il suo successo dipende esclusivamente dalle sue scelte personali.
La Ninfea chiama anche coloro che vivono la vita con semplicità, giorno per giorno, affidandosi alle sensazioni profonde del loro essere per sopravvivere; coloro che non si consacrano a un ideale che non sia, ad esempio, quello di vedere una semplice ma meravigliosa nuova alba, o di condividere questo genere di esperienze genuine con qualcuno di veramente speciale; coloro che vivono la naturalezza dei propri gesti con la ferma intenzione a opporsi a qualunque cosa turbi l’ordine stesso delle cose della Natura.
Il disegno degli Antichi è tuttavia per loro sconosciuto, segreta la loro trama. Chiunque si riconosca anche in uno solo dei Valori dell’Ordine della Ninfea, è più che benvenuto.
Cerimonie :
Durante le Convocazioni, i membri della Ninfea sono soliti officiare alcune cerimonie in onore del luogo che li ospita, rendendo grazie dell’opportunità che gli Antichi hanno concesso loro.
Il Risveglio della Vita -Si officia al mattino. Ogni membro della Ninfea porta al centro del proprio accampamento un pezzo della sua Vita, che sia rappresentato da un oggetto, un racconto o un sogno. Al termine della cerimonia, il Superno della Ninfea ispirato dalle Vite dei convocati, trova e affida un obiettivo comune di giornata.
La Grande Caccia – Si officia di notte e una sola volta a Convocazione. Il Primo Cacciatore, una volta organizzata una squadra di volontari che ha l’obbligo di cacciare i membri degli altri Ordini e fare almeno tre prigionieri – anche tra il Caos – ne annuncia l’inizio a tutti gli altri Ordini presso l’Obelisco. Riuscire nell’intento vuol dire generare un Archeios valido per la disfida; fallire significherà sacrificare un Archeios all’Ordine che ha meglio difeso il proprio branco.
Per l’Ordine della Ninfea adempiere alla Grande Caccia è un obbligo, per gli altri Ordini, è un dovere in osservanza alle leggi che regolano Eilean. Ma v’è sempre una scelta che tuttavia ha un costo: chi non si presta a tale cerimonia perderà un Archeios.
L’Urna dell’Individualità – È una vera e propria tradizione dell’Ordine della Ninfea. A fine giornata, i membri della Ninfea, discretamente e silenziosamente, inseriscono una nozione o una competenza che hanno appreso, e che hanno precedentemente scritto su un foglio di pergamena, in un’urna posta al centro dell’accampamento. Una volta che tutti i membri hanno compiuto il loro dovere, il Superno fa passare tra di loro un calice contenente rugiada (di solito è acqua, menta e zucchero), che ciascuno deve sorseggiare. Infine, si urla il motto dell’Ordine per dare libero sfogo ai propri istinti.
L’ultimo Superno prima della chiusura del Ponte tra i Mondi :
Khal’jin Zannabianca, proveniente dal villaggio di Sen’jin sulle coste del Durotar, Azeroth. Troll cacciatore.
Il Rituale di Convocazione Suprema avvenne attraverso gli Elementi Primordiali di Forza, Istinto, Rinnovamento, Equilibrio e Desiderio. Sotto la guida di Khal’jin Zannabianca, i convocati della Ninfea conobbero l’istinto ferale del vivere secondo le leggi della Natura. La sua Convocazione, quando non v’era che Equità, fu occasione durante la quale ciascuno diede libero sfogo ai desideri più profondi. Tutti i presenti sperimentarono il fascino e la forza della Natura vera. In seguito all’accaduto, i presenti sostennero di aver incontrato, in quell’istante, l’essenza stessa di Eilean in chi gli fosse accanto, tutti pervasi com’erano dal ribollire della loro essenza primordiale.
Khal’jin fu un combattente che grazie alle sue capacità e a uno stile di vita improntato alla semplicità e all’austerità, fece delle torride pianure attorno al suo villaggio e delle umide foreste oltre la costa, un’inesauribile sorgente di risorse. L’efficienza richiesta nella caccia, la pazienza acquisita nelle lunghe attese, l’acume nel saper sempre scegliere la giusta preda, infine, la risolutezza nel difendere la propria vita, furono le caratteristiche che lo distinsero come colui che incarnava perfettamente ogni tratto dei grandi cacciatori della sua razza e della sua terra.
Non furono tanto l’inverosimile precisione nel tirare con l’arco, né l’impressionante rapidità nel maneggiare la lancia, o ancora l’innaturale silenzio nel muoversi non visto, a sorprendere i membri della Ninfea durante il suo mandato. Furono piuttosto i consigli che elargì, con parole semplici ma pregne di significato, a chi stava affrontando burrascosamente il risveglio dei propri istinti. Parole che raccoglievano i risultati delle esperienze di tutti gli anni che Khal’jin aveva speso per raggiungere una perfetta armonia tra la sua natura e le sue azioni.
Con Khal’jin Zannabianca, gli Eroi della Ninfea sperimentarono la sostituzione. La Ninfea ha sempre agito come fosse un’unica entità, come un solo tronco dai molti rami, ciascuno dei quali con un ruolo ben definito, e qualora un ramo fosse diventato marcio, questo doveva essere reciso (sostituito, appunto), permettendo a un ramo più forte di nascere e quindi prendere il suo posto. Tutti hanno una funzione, ma nessuno è indispensabile.
Khal’jin Zannabianca guidò la Ninfea come un maschio alfa, dividendo equamente i bottini tra gli appartenenti all’Ordine, dando merito a chiunque ottenesse risultati, fosse questo un mistico o un guerriero. Nella macchina perfetta dell’Equilibrio della Ninfea, coloro che hanno funzionato sono stati sempre ripagati. La Reggenza di Khal’jin Zannabianca ebbe fine in occasione dell’Ultimo Tramonto, ovvero durante l’Ultima Convocazione prima della chiusura del Ponte tra i Mondi.
Cariche interne :
Primo Cacciatore : colui che decide le strategie e le tattiche in battaglia.
Curatore : medico dell’Ordine, coordina le forze di guarigione e le risorse mediche possedute.
La Voce del Branco : diplomatico dell’Ordine, deve gestire i rapporti con gli altri Ordini. La sua voce è la voce dell’intero Ordine della Ninfea.
L’Istruito : detiene lo scibile dell’Ordine, raccoglie le informazioni costruendo una rete di informatori e porta avanti la sapienza della Ninfea.
Maestro Arcano : è la carica scelta tra i Mistici, colui che in battaglia si coordina col Comandante Militare, che si occupa dei rituali e di tutto ciò che di mistico accade su Eilean.
Il Maestro Arcano sceglie, tra gli appartenenti all’Ordine, un’Apotecario , ovvero un responsabile che si occupi di tutti i componenti, le materie Primordiali, gli Stygma e gli Archeios posseduti. L’Apotecario dovrà catalogare e conservare queste risorse, tenendo sempre informato e aggiornato il Maestro Arcano.
Dogma dell’Ordine :
La libertà. Per la Ninfea, il singolo è un’entità inviolabile e la volontà della persona non può venire offesa o sminuita in alcun modo. Ognuno ha il diritto di perseguire un obiettivo facendo affidamento sulle proprie forze, e di combattere per ottenerlo. La Vita è ciò che l’individuo ha di più importante, concessa dalla Natura stessa.
Tutti i convocati della Ninfea hanno la sola proibizione di non contravvenire alla gerarchia interna all’Ordine. Yggdrasil è equa ed elargisce doni in maniera proporzionata e giusta.
Edit by: Chiara Todaro