Anno I del Quarto Ciclo – II Convocazione: L’inizio dell’Àgone

I nomi degli Eroi convocati dall’Obelisco, si propagano come note tra i Rami di Yggdrasil, raggiungendo i loro mondi di appartenenza, richiamandoli ai propri Ordini.

Sia nuovi che già navigati esploratori ora calcano il suolo benedetto di Eilean, ascoltando le parole di coloro che hanno chiamato a guidarli.

Azrael della progenie di Belial dagli Inferi per l’Ordine dell’Amaranto.

Guerka Ronso da Spira per l’Ordine della Ninfea.

Erwin Degenhard da Vecchio Mondo per l’Ordine del Mirto.

Ciascuno, presa coscienza di ciò che accadeva a causa della stilla dei ricordi dei Superni impressa in ognuno di loro e, fatta conoscenza con i propri convocati, cominciarono a illustrare cosa volesse significare l’Àgone!

In breve tutti seppero che l’Àgone è la battaglia tesa a dare equilibrio a tutti i sistemi e i valori di Yggdrasil. Tramite questa battaglia si stabilisce chi ha la supremazia a seconda del banale concetto della vittoria o della sconfitta. Nell’Àgone vi sono sfide, o meglio contese alla fine delle quali i vincitori ricevono un Archèios, ovvero veri e propri concentrati di una potente energia magica, capace di potenziare e alimentare la forza del proprio Superno e permettergli di concorrere ad ambire al titolo più importante di tutti. Il Superno che avrà acquisito maggiore potere entro la fine dell’Anno Universale (unità di misura con il quale si scandisce il susseguirsi delle convocazioni su Èilean) diventa Varelsen, ovvero il Principe di Èilean e potrà quindi propagare sui Rami di Yggdrasil e in tutto il Multiverso, i Valori Primordiali del quale è composto. Per questo l’Àgone è importante per gli Ordini, perchè il vincitore manipola il destino di tutti.

Tuttavia non v’è mai solo l’Àgone: il Caos come parte equilibrante delle leggi di Eilean, anche questa volta si muoveva intessendo le sue trame oscure. Gmork di Fantàsia era assente, probabilmente grazie al fatto che durante la prima convocazione alcuni coraggiosi dell’Ordine del Mirto, avevano sapientemente tolto dal suo collo il ciondolo del Generale del Caos. Qualcun altro però sembrava aver preso il suo posto: dal lontano Regno di Oz, Theodora, la perfida Strega dell’Ovest, tirava i fili dei convocati del Caos istruendoli verso un rito blasfemo e contro ogni regolamento delle leggi di Eilean stessa.

Una strana cantilena giunse alle orecchie dei Superni mentre ancora parlavano ai propri convocati, una cantilena che non solo doleva le orecchie per il suo essere stridula e blasfema, ma andava a ferire le carni stesse di Azrael, Guerka ed Erwin.

“Loderemo te, Signore Oscuro, che sorgi da acque nere.
Ed Eilean tremerà, cederà la barriera,
perchè le mie parole la piegheranno al tuo volere.
Il Caos invoca l’antico potere
La barriera crolla, ondeggia, vacilla
la nostra voce lo strilla
Il nome di colui che deve venire
il Caos assolda chi intende provenire
Dal lontano Mondo di Prydain
senza remore ne galatei
Egli giungerà con gli occhi della morte
e il Caos raggiungerà la sua sorte
I tuoi occhi
saranno una vana parola
un grido taciuto, un silenzio.
Sarà come smettere un vizio,
come vedere nello specchio
riemergere un viso morto,
come ascoltare un labbro chiuso
un sorriso storto.
Vacilla barriera, crolla atmosfera
Il Caos invoca l’antico potere
Le mie parole lo piegheranno al suo Volere!”

Sembrava provenire da lontano, eppure da molto vicino. Un coro distorto e stonato di voci di uomini e donne che invocavano qualcosa… qualcuno. La barriera che protegge Eilean dall’arrivo di spiriti e convocati troppo potenti che andrebbero a incrinare l’equilibrio delle forze che la rendono così neutra ed equa, ebbe un sussulto. Gli Ordini si unirono quindi in uno solo contro il Caos e li suo primo tentativo di commettere un grave reato alle leggi di Yggdrasil. Eppure, troppo a lungo Theodora e la sua Mordsith, erano riuscite a cantilenare con l’aiuto degli altri scagnozzi, la blasfema richiesta. Per gli Eroi degli Ordini fu facile abbatterli, ma ormai il processo era avvenuto. L’Àgone tuttavia andava avanti, tra sfide, contese e battaglie. Coloro che erano più interessati a poter vincere gli Archèios erano i convocati dell’Ordine della Ninfea poiché Guerka Ronso, era sopraggiunta già come Superno Ultimo. Durante la prima giornata e la prima Retribuzione, la Ninfea s’era conquistata tre Archèios, l’Ordine dell’Amaranto due e l’Ordine del Mirto uno. Ma quando giunse il crepuscolo, ad Ovest della piana di Eilean, Theodora cominciò di nuovo a cantilenare con i membri del Caos, il blasfemo richiamo. Questa volta gli Eroi furono molto più celeri e non le permisero di farlo liberamente. Arcamundi dell’Ordine della Ninfea, viaggiatore dei Mondi del Multiverso, avendo conosciuto grazie alle sue esplorazioni il Regno di Oz e il suo funzionamento, tentò di distruggere Theodora con l’unica arma letale che poteva fermarla: l’acqua. Sembra che nelle vene vene della Strega non ci fosse sangue, ma una sostanza che con l’acqua reagisce tramutandola in melma, cosa che su Eilean non ebbe effetto a causa delle leggi stesse di questa terra benedetta sulla quale arrivano i riflessi dei convocati, avatar, non il loro vero corpo.

Intanto l’Obelisco, investito dal potere del Medaglione di Yves/Eve e guidato dalla mano degli Antichi, inviava agli Eroi un messaggio importante: da Mondo Disco avrebbero avuto un ingente aiuto, se e solo se l’indomani i designati alla partenza avrebbero intrapreso il viaggio verso questo sconosciuto Mondo.

Il Caos non provò più a intonare il blasfemo canto per quella sera, probabilmente per due motivi precisi: il primo fu che l’Ordine della Ninfea riuscì a sottrarre a Theodora il ciondolo dei Generali del Caos e secondo, la Strega non aveva più potere, tanto che cominciò a fare prigionieri minacciando di ucciderli sui rispettivi mondi se gli Eroi non le avessero fornito un Archèios. La perseveranza e l’astuzia dei convocati degli Ordini fu maggiore dell’ingenuità della Strega che, presa dalla superbia di sé stessa non osava immaginare il giogo in cui la stavano stringendo e, più si arrivava allo scadere della seconda convocazione, più il suo potere si affievoliva. Ella sapeva, ma sembrava che le conseguenze di ciò che stava succedendo, non le importassero. Aveva un solo obiettivo: convocare Re Cornelius di Prydain e l’avrebbe portato a termine.

Prima della fine del primo giorno, gli Eroi degli Ordini riuscirono a forgiare le armi dei propri Superni: qualcosa di embrionale a dire il vero e, come il mutamento di ogni cosa, tutti sapevano che anche le armi di Guerka, Azrael e Erwin non sarebbero rimaste le stesse a lungo, nonostante la magica potenza di ciascuna.

La luce dell’alba, sorprese i campi e gli Ordini in una dorata aurea e quando tutti furono svegli e pronti, i Superni si attivarono affinché ciascuno fosse in grado di muoversi con sagacia e conoscenza. Forgia delle Anime e Laboratorio Alchemico furono presi d’assalto: dalle due magiche fucine cominciarono a venir fuori oggetti e pozioni utili per l’Àgone, qualcosa che arricchì in maniera esponenziale chiunque le utilizzasse. In tutto questo la spedizione su Mondo Disco partì facendo ritorno con un personaggio assai bizzarro: un certo Scuotivento che, dopo aver ricevuto aiuto dagli Eroi nel suo mondo, donò agli Ordini una pozione contro la corruzione del Caos.

Le battaglie per gli Archèios non si fermarono, risultando comunque imponenti e presenti per il corretto svolgersi dell’Àgone. Uno dopo l’altro gli Archèios furono assegnati ai più meritevoli e sembrava chiara già dalla prima ora del meriggio , chi stesse giungendo alla vittoria di quella convocazione.

Un paladino di Dardania antagonista di Azrael, Superno dell’Amaranto, giunse su Eilean a cercare giustizia. La sua motivazione risiedeva in una grave accusa ai danni di Azrael stesso: sembrava che i luogotenenti del Superno dell’Amaranto, avevano commesso genocidio in una delle città di quel mondo, ovvero la città dalla quale proveniva il prode Paladino. I convocati intuirono la malvagità del Superno dell’Amaranto, scopertosi essere un Angelo caduto, e si unirono per cercare di sopprimerlo: ma le leggi di Eilean sono chiare. Azrael non era Superno Ultimo e non lo sarebbe stato. Dopo vari tentativi da parte di Anaclerio e Arcamundi della Ninfea e Sir Robert del Mirto, coadiuvati dai propri alleati, Azrael scoppiò in un ira feroce che devastò molti di coloro che avevano osato sfidarlo, senza però riuscire nell’intento.  

Tutto sembrò acquietarsi, ma giunse ancora Theodora, questa volta da sola: stanca e provata pronunciò per l’ultima volta la blasfema cantilena e allora la barriera di Eilean vacillò, squarciandosi in più punti, senza tuttavia cedere. Tutti sentirono chiaramente giungere un potere antico e maledetto che fece tremare la terra. Disagio, confusione, paura i sentimenti che attanagliarono gli Eroi convocati dai Rami di Yggdrasil che a causa di troppi sforzi e troppe responsabilità, avevano dovuto compiere una scelta tralasciando ciò che il Caos stava tramando.

Theodora fu annientata, distrutta, bandita e mai più potrà calcare il suolo di Eilean. Coloro che la sentivano ridere e sghignazzare, giurano di aver sentito un urlo d’angoscia nel momento ultimo della sua dipartita, eppure quel ghigno resterà nelle orecchie dei convocati ancora per molto tempo.

L’Ordine della Ninfea però, era riuscito a preservare Guerka Ronso che tornava ad essere un Superno incorruttibile, Azrael e l’Amaranto si piazzarono secondi per la corsa verso il titolo di Varelsen, mentre l’Ordine del Mirto dovrà lottare affinché Erwin da ormai Superno Ultimo non venga bandito dalla battaglia per i Rami di Yggdrasil.