Anno I del Quinto Ciclo di Eilean – I Convocazione: Il Risveglio

Il richiamo dell’Obelisco ha risuonato nel Multiverso, attivato dal Mistico Medaglione dell’Araldo degli Antichi. Il Ponte tra i Mondi è stato ripristinato ed Eilean attende gli Eroi convocati per ricominciare un nuovo Ciclo nel segno dei Valori Primevi degli Ordini

Vecchi e nuovi convocati aprono i loro occhi meravigliati dinanzi all’Obelisco, a Yves e al Varelsen dell’ultima Proclamazione del IV Ciclo: Erwin Degenhard da Vecchio Mondo, del decaduto Ordine del Mirto. Parole di conforto le sue, ma anche un ammonimento. Modificare la loro condotta verso tutto ciò che riguarda Eilean e il Multiverso, avrebbe di sicuro generato un miglioramento. Era stato a causa delle scelte dei convocati che la Palingenesi si era attivata. Il loro rapporto col Caosaveva causato la potatura degli Ordini Primevi. Cambiare rotta sarebbe stato, è, e sarà l’unico modo per non ricadere nello stesso errore. Ma affinché tutto potesse ricominciare come da rito, c’era bisogno del Risveglio degli Stendardi dell’Ordine.
Prima che ciò avvenisse, fanno la loro comparsa gli Aspetti degli Ordini, ovvero coloro i quali rispecchiano i Cardini di ciascun Ordine.
Per l’Ordine dell’Ebano Cesare Borgia, il Potere e lo Scrittore, la Memoria.
Per l’Ordine della Mandragora Belisario Callia, l’Energia e Jack, il Misticismo.
Per l’Ordine del Rovo Pandora, l’Innovazione e Rafiq Dajabèl, l’Ambizione.
Essi si sono palesati dinanzi all’Obelisco e una volta giunti nei campi degli Ordini si sono presentati ai Convocati.
Dopo le presentazioni, una volta riunitisi sotto i propri padiglioni e nei loro accampamenti e dopo aver concordato le Cariche di Campo, gli Ordini si sono confrontati con la prima disfida del Nuovo Ciclo decretando quindi l’inizio di ogni cosa.
Alla fine della lunga battaglia l’Ebano, grazie alle tattiche dello Stratega Grak’har delle Terre di Mordak coadiuvate da tutti i guerrieri dell’Ordine, vince la Battaglia degli Stendardi conquistando il primo Archeios del V Ciclo di Eilean. Con questa disfida Rituale, gli Stendardi vengono destati e i Superni richiamati.

Un lampo di luce investe l’Obelisco, allorché era stato caricato delle energie del Risveglio degli Stendardi. Tre nuove figure appaiono calcando il suolo di Eilean, figure spaesate e in cerca di risposte. I ricordi del passato che si fondono con la coscienza del presente, inducono i tre a comprendere benissimo dove sono e dove collocarsi. È così che l’Ordine del Rovo conosce il Dottor A. Trice dall’Immortale Principato dell’Ustalav, La Nazione che Fu, Regno del Mondo di Golarion. L’Ordine dell’Ebano incontra Sua Maestà Titania, Regina Guerriera delle fate, Signora delle Corti di Primavera, Estate, Autunno e Inverno, Sovrana del Regno di Fey’Hel. L’Ordine della Mandragora si imbatte in Aradaur delle Sabbie, Guida degli sconfitti nella rivolta della Sete Ardente, proveniente da Athas, Mondo del Sole Oscuro.

Fu durante i momenti in cui la luce degli Astri di Yggdrasil viene meno, che gli Ordini compresero l’inganno del Caos. La tavoletta con le iscrizioni ritrovate durante l’ultima Proclamazione, mancava di un solo pezzo. A guidare i convocati verso una trappola congegnata ad arte due cicli fa, è una fanciulla disperata in cerca del suo amore. Ginevra di Camelot, la decaduta Regina del più potente Regno magico della Terra. Dopo essere stata liberata dalla sua prigione di pietra, conduce i convocati verso una cripta nell’oscurità dei boschi di Eilean, custodita da mostruose statue. Nello stupore generale, i convocati trovarono in quel luovo una fanciulla distesa su un giaciglio. Ginevra la chiamava “amore” e chi era con lei, giura che l’avesse chiamata Lancillotto. Però le sue fattezze erano femminili, e dormiente ella era, e incatenata. Le catene tenevano chiuso anche uno scrigno che i maghi accorsi intuirono essere colmo di cose preziose per loro stessi e l’Ordine. Dovevano recuperarlo. Serviva una chiave e la chiave venne trovata. Non appena gli eroi ebbero trovato la chiave, le statue mostruose all’ingresso presero vita, andando verso gli accampamenti degli Ordini e generando allarme. Intanto, nella cripta, la fanciulla risvegliata chiede aiuto. Il mantello che la copre, fatto di oro purissimo, pesa troppo per le sue spalle e tre convocate si decidono ad aiutarla a trasportare quel mantello per lei. Lamia dell’Ordine della Mandragora, Alys Kest Saqhon dell’Ordine del Rovo e Ma’hel dell’Ordine dell’Ebano che non appena prendono il mantello, lo vedono: l’abisso infernale. Il peso dei peccati, il dolore senza fine, la sofferenza eterna. Tutto quell’orrore sulle loro spalle. Il marchio dell’inferno viene apposto su di loro e quelle immagini cominciano a tormentarle. Accompagnano Andromeda, così si chiama la fanciulla destata, nel campo degli Ordini poichè ella confida loro di poter abbattere le Bestie che sono uscite dalla Cripta. Lo fa rivelando se stessa. Ella altro non è che Andromeda Cortesi, colei che fu Superno dell’Amaranto durante il secondo ciclo di Eilean, poi divenuta braccio destro del Generale del Caos di allora. Nello sgomento, anche Ginevra di Camelot si desta dal torpore di quella dominazione che la induceva a credere che Andromeda fosse in realtà l’amato Lancillotto e, sconquassata dal dolore chiede all’Obelisco di essere portata via, ad Avalon come la storia ci dice. Ma chi l’aveva dominata? E per quale motivo?

Tutto viene svelato durante il Ballo delle Maschere!
Jareth, il Re dei Goblin di Labyrinth, appare nella piana dell’Obelisco, insieme ad Andromeda e a una moltitudine di Goblin. Afferra Gmork di Fantasia, che urla ai Convocati la sua disperazione. Jarethlo fa accasciare al suolo pronunciando parole di bandimento. Il corpo di Gmork, è senza vita.  Tra lo sgomento generale, Jareth comanda ad Andromeda di dare agli eroi l’assaggio di quello che è davvero il Caos. La battaglia è cruenta e i Goblin non si arrestano. Jareth mostra tutta la sua tracotanza, così come Andromeda non si piega davanti ai sensi di colpa che i Convocati vogliono infliggerle a causa del dolore con il quale ha castigato Lamia, Ma’hel e Thalessa. Gli Ordini serrano i ranghi, ma i Goblin sono troppi e, dopo una feroce battaglia, le lame vengono riposte, poiché a Jareth non interessava fare prigionieri, quanto mostrare se stesso.

Quella notte le Falci del Caos giungono affamate. In cerca degli scrigni più ricchi, non troveranno nulla poiché i convocati riescono a tenerle a bada anche se con tremendo tormento. Così come la battaglia continua al Laboratorio Alchemico e alla Forgia delle Anime, che il giorno dopo sarà artefice del destino dei Convocati.

Col giungere delle nuove luci che Eilean si risveglia. L’Agone deve andare avanti; inattesa, giunge una speranza per la maledizione delle Portatrici del Marchio di Andromeda. Beatrice Portinari, Musa del Sommo Poeta, guida dei Paradisi. Ella dà alle tre una speranza, che viene subito attuata e prima della fine della Convocazione, il Marchio è tolto, ma i tremendi ricordi segneranno per sempre le convocate. Intanto l’Ordine della Mandragora, in assenza del Superno, escogita un piano per portare una vittoria alla Mandragora fuori dalle Disfide. Con le conoscenze arcane da essi acquisite, provano a forgiare un Archeios, ma qualcosa va storto. Un potente raggio di energia squarcia il velo di protezione di Eilean raggiungendo uno dei mondi dei Rami di Yggdrasil, e disintegra quasi 18 miliardi di esistenze. La risonanza di tale esperimento micidiale trova le sue tracce in come la Forgia appariva adesso ai convocati del Rovo guidati da Sashani che, nello sgomento più totale e interrogando lo spirito della Forgia delle Anime vedono ciò che è accaduto. Scoprono che i convocati dell’Ordine del Desiderio guidati da Arcamundi, Primo Arcanista della Mandragora,  sono stati gli artefici di tale sfacelo. Naturalmente, non v’era questa consapevolezza nei loro cuori nel momento in cui hanno tentato la forgiatura dell’Archeios, essi erano solo guidati dalla volontà di far prosperare il proprio Superno. Eppure, a causa loro molte vite si sono estinte. Ne scoppia un caso diplomatico, etico e morale. Gli altri ordini bussano alle porte dell’Ordine della Mandragora chiedendo giustizia. Interviene qui Aradaur delle Sabbie, decretando quanto segue: era stato solo grazie al bracciale che Arcamundi possedeva e che aveva deviato il flusso d’energia all’esterno di Eilean, se non v’erano stati disastri ulteriori poichè se non fosse stato così, se il Bracciale non si fosse “sacrificato”, probabilmente il V ciclo sarebbe stato il più corto della storia dei cicli di Yggdrasil. La polemica si placa, almeno così sembra, ma qualcos’altro arriva a interrompre l’apparente calma. Yves, Araldo degli Antichi, chiama l’ultima retribuzione eche qualcosa scuote Eilean stessa, qualcosa che sembra battere con forza sulla barriera. Coadiuvato dal potere del Medaglione, e con la forza dei Superni e degli Aspetti, Yves riesce a chiudere l’Agone riportando tutti alle proprie case.

Il primo capitolo del nuovo ciclo si conclude così:
All’Ordine del Rovo 2 Archeios
All’Ordine dell’Ebano 1 Archeios

All’Ordine della Mandragora 1 Archeios


Sotto oscuri auspici e tremende rivelazioni si conclude il tempo del Risveglio, che sembra in effetti aver risvegliato molto più di quanto i Convocati stessi si aspettavano.

Writing by Marica Russo
Editing by Vincenzo Romano