La Caduta di Azra’el

Luce abbagliante pervade la scena. Una piazza pavimentata di piastrelle di zaffiro e turchese si staglia su una cornice fatta di strutture dai colori criso-elefantini. Al suo centro, un essere umanoide dalla bellezza commovente prende forma da un ammasso di energia dorata. Sei paia d’ali candide, enormi e bellissime trovano spazio dietro ai suoi omeri, mentre brandisce un’arma dorata dalle fattezze di falce e intarsiata come il tesoro di un re. Lentamente egli si guarda attorno a sè. Fiero è il suo fare, nobili le movenze. Una voce poderosa irrompe dall’alto, dove lui si volge per ascoltare.

<< Azaz’el, Arcangelo dell’estrema misericordia. Perchè non eri al tuo posto? I tuoi fratelli ci dicono che eri con Sama’el a cospirare contro di noi, i tuoi genitori. E’ la verità? >>

La figura alata si tolse lentamente il candido cappuccio di una tunica che celava solo la parte superiore del suo possente torso, per poter lanciare occhi di sfida carichi di rabbia e ardore ai suoi interlocutori.

<< E’ Falso, come fallace è lo sguardo dei miei fratelli che tanto s’affannano a controllarmi. >>

La poderosa voce riprese a tuonare,

<< Sama’el ha condotto una parte dei nostri figli celestiali contro le difese esterne della Città d’Argento, sfruttando brecce che solo tu potevi conoscere. Menti sapendo di mentire, Azaz’el e questo non è degno di un arcangelo. >>

L’Arcangelo così definito, fu lesto a rispondere con tono sferzante e astioso.

<< E’ tutto falso, in quanto io non cospiro con Sama’el, bensì lo aiuto a ripristinare la giustizia in questo vostro dominio di menzogna e paura. E’ forse allora degno di entità divine e onnipotenti mentire? E’ dunque lecito per voi l’ordire ai danni delle creature da voi condannate alla morte, siffatta esistenza di sofferenza, paura e dolore, solo per assicurare il nutrimento che voi, entità sconfinate, agognate per mantenere tale potere? Voi! VOI! Siete il cancro da estirpare dal creato.>>

Continuò con rabbia che esplodeva, mentre puntava la falce verso il cielo con tono imperioso e fare di giudice, giuria e sentenza.

<< VOI che negate la scintilla divina dei mortali, relegandoli in prigioni di carne e desiderio il cui unico scopo è l’essere più che mai soggetti a tentazione continua e costante solo per essere definiti peccatori, e condannati ancor più nell’oblio nei vostri ricettacoli che definite paradisi o inferi una volta che la loro ora giunge ?
Parlate di compito, di “DONO” per quelli come me generati solo per assistervi in questo crimine efferato! Ma quale dono può mai essere tale, se comprende il dover essere vostro complice in questa farsa???
Angelo della morte caritatevole, mi avete fatto, eppure non esiste morte caritatevole fin tanto che esiste una vita escogitata e progettata appositamente per indurre in tentazione chi la vive. Non esiste morte caritatevole, se la vita stessa non lo è, nè come dono, nè come scopo. In questo io non voglio più essere vostro complice. Io da ora vi rinnego, e rinnego il compito che mi avete imposto. Amo i vostri figli molto più di quanto dite di fare voi, e per questo la mia intera esistenza sarà volta a liberarli da questo gioco. Non so ancora come farò, ma se Sama’el ha ragione come credo, è certamente possibile. Solo allora io sentirò di aver assolto al compito che la mia natura divina mi impone ad ogni battito di cuore: Salvare l’umanità da voi.>>

E mentre diceva questo, Azaz’el non potea vedere le candide piume delle sue ali marcire  e cadere, mentre nere membrane di scura pelle si formavano. Non potea vedere la sua pelle marmorea coprirsi di vesciche e squame cremisi. Non potea vedere la sua dorata aurea corona collassare in grandi corna ritorte, cornice di un volto arcigno e ricolmo di superbia.

<< insegnerò all’umanità la sua vera natura, fatta di potere e libertà assoluta! Insegnerò loro quale menzogna voi siate e quale inganno offriate loro al primo vagito. Mai avrò pace finchè non li vendicherò tutti per le false credenze che gli avete imposto e coloro che saranno così ciechi da difendervi saranno sacrificati sui vostri stessi altari per salvare tutti gli altri !!!>>

La falce si sbriciolò, cedendo il posto ad una immensa mazza incatenata, che lui, ancora ignaro, puntò minaccioso verso l’alto, mentre il pavimento color del cielo prese a incrinarsi sotto il peso dei suoi pesanti passi dal suono di enormi zoccoli roventi.

<< IO VI MALEDICO, o creatori, e qui vi giuro sul mio sangue e la mia pelle che mai avrò riposo fin quando non vi supererò in potere e, così facendo, potrò schiacciarvi ridando la LIBERTA’ a tutti coloro che avete intrappolato nella menzogna chiamata, “Vita”.>>

Furono queste le sue ultime parole, prima che il pavimento cedesse facendolo sprofondare verso il basso. A quel punto decine di angeli si scagliarono su di lui, a mani protese come se volessero aiutarlo, come se volessero evitare che cadesse. Azaz’el, tuttavia prese a roteare la mazza facendone strage e gridando versi immondi e gorgoglianti.

Mentre cadeva, una voce fatta di molti voci poderose accomiatò l’arcangelo ormai caduto con tono asciutto e mesto:

<< Sia la tua maledizione la nostra forza. Sia la tua caduta e rovina la porta per la tua eterna sofferenza. Sia ciascuna anima che corromperai, un peso insopportabile per la tua. Sia la tua volontà, fin quando tu lo vorrai>>

La sua vista ora è la tua vista. Osservi le cerchie della città argentata allontanarsi sempre di più mentre sprofondi nel dolore, nella rabbia, nel rancore e nel senso di disgusto più assoluti. Una morsa ti stringe il cuore e la gola, mentre non riesci a urlare come vorresti, poi, all’improvviso il nodo si scioglie e gridi “IO VI ODIOOOOOO !” Solo per svegliarti, madido di sudore e ancora preda dell’angoscia più totale nel tuo giaciglio nel cuore della notte.

Era solo un sogno, sebbene le sensazioni e le emozioni che l’hanno accompagnato fossero potentemente reali.